Un ormone contro l’alcolismo
(Articolo di Silvia Soligon tratto dal sito http://salute24.ilsole24ore.com/articles/17491-un-ormone-contro-l-alcolismo del 04 marzo 2015)
Secondo un nuovo studio l’ossitocina permetterrebbe di contrastare gli effetti negativi dell’abuso di alcol.
Nuovi trattamenti ormonali contro l’alcolismo: è questo l’ipotetico scenario dipinto dai ricercatori dell’Università di Sydney, che in uno studio pubblicato con la collaborazione degli esperti tedeschi dell’Università di Ratisbona sulla rivista Pnas hanno scoperto che l’ossitocina, comunemente nota come “ormone dell’amore”, può contrastare alcuni degli effetti negativi dell’alcol sul cervello.
Lo studio ha previsto l’infusione dell’ormone nel cervello di ratti cui è stato in seguito somministrato dell’alcol. Quest’ultimo, spiega Michael Bowen, esperto della Scuola di Psicologia dell’Università di Sydney, “compromette la coordinazione inbendo l’attività di regioni del cervello responsabili del controllo preciso dei movimenti. L’ossitocina previene questo effetto a tal punto da non poter dire che i ratti sono in realtà ubriachi osservando il loro comportamento”.
L’effetto, assicura il ricercatore, è davvero notevole. “Ciò accade perché l’ossitocina impedisce all’alcol di avere accesso ai punti del cervello che portano all’intossicazione”, spiega Bowen, sottolineando allo stesso tempo che alla sua base non c’è una modificazione dei livelli di alcol nel sangue. In altre parole, l’ossitocina non aiuta a ridurre il tasso alcolemico dopo una bevuta, e quindi non metterebbe al sicuro dalle multe per guida in stato di ebrezza. L’ipotesi è invece che così come contrasta gli effetti negativi dell’alcol in termini di coordinazione questo ormone possa aiutare anche ad arginare quelli a livello cognitivo e nel linguaggio.
Solo ulteriori studi potranno però provare se il fenomeno osservato nei ratti si verifichi anche nel cervello umano. Bowen e colleghi sembrano essere piuttosto ottimisti a tal proposito; altri esperimenti hanno infatti dimostrato che l’ossitocina riduce sia il consumo di alcol che il desiderio di consumarlo sia nei roditori che nell’uomo. “Il primo passo – spiega l’esperto – sarà assicurasi di avere un modo per somministrare la molecola all’uomo in modo che quantità sufficienti di ossitocina raggiungano il cervello”. Alla fine i ricercatori potrebbero ritrovarsi in mano nuove terapie basate proprio sull’uso di questo ormone che contrastino i disturbi associati all’abuso di alcol agendo sul meccanismo svelato da questo primo studio.