Senza pudore: slot machine al capezzale dei malati
(Articolo di Marco Dotti tratto dal sito http://www.vita.it/it/article/2015/02/26/senza-pudore-slot-machine-al-capezzale-dei-malati/129638/ del 26 febbraio 2015)
Succede all’Ospedale S. Giuseppe di Empoli dove ogni letto è dotato di “monitor polifunzionali”. Con una tessera il paziente può accedere alla pay tv o giocare a poker o alle slot machine. Dinanzi all’indignazione della comunità, l’Asl 11 ha rimosso il “servizio”. Resta però una domanda: fino a dove si spingeranno i signori dell’azzardo?
Ci provano e se l’attenzione comune non è alta ci riescono pure. Così, all’Ospedale San Giuseppe di Empoli, dove ogni letto è dotato di un monitor polifunzionale dal quale si può accedere a servizi come pagamento il di ticket e bollette, oltre alla possibilità di guardare canali tv o ascoltare la radio, gli “utenti” o, meglio, i pazienti si sono visti proporre ben altri “servizi”: gioco d’azzardo, nella fattispecie poker e slot machine. (Ricordiamo en passant che molte società che operano nel settore dell’azzardo sono operative anche nel settore dei pagamenti a distanza e cashless).
Dopo i primi crediti gratuiti gentilmente offerti dalla ditta appaltatrice del servizio, il paziente, direttamente dal suo letto di degenza, poteva iniziare a spendere denaro contante in forma di tessera prepagata necessaria per vedere la tv e accedere a tutti i “servizi”. Azzardo compreso.
La tessera, venduta al costo di 5 euro, ha una durata di 24 ore. Con questa tessera si ha accesso a internet e direttamente ai siti di slot e poker online preinstallati sul dispositivo, siti sui quali si può giocare e puntare denaro come da casa. Solo che qui non siamo in casa o in una bisca, ma in un ospedale pubblico.
L’opinione pubblica empolese ha ben vigilato e l’indignazione collettiva ha dato i suoi frutti: poche ore fa, l’Asl 11 ha fatto rimuovere i dispositivi di gioco azzardo dai “monitor polifunzionali” a disposizione dei malati.
Questo tentativo di penetrare anche nel luogo della massima fragilità, mischiando azzardo e cura, mostra il baratro in cui il sistema vuole far sprofondare l’umano. Non è solo mancanza di rispetto: per il sistema del gambling ogni fragilità può e deve essere messa a valore. Ogni uomo, soprattutto se esposto a condizioni di debolezza, diventa un bersaglio da raggiungere, colpire e da cui trarre profitto.
Dove finiremo di questo passo? Che cosa accadrà quando l’attenzione comune non saprà, né potrà essere più così vigile?