YouTube: un universo dove l’alcol è divertente e i bevitori attraenti
(Articolo di Silvia Turin tratto dal sito http://www.corriere.it/salute/15_febbraio_18/youtube-dove-l-alcol-divertente-bevitori-attraenti-b7cf391c-b753-11e4-bef5-103489912308.shtml del 23 febbraio 2015)
Un’analisi dell’Università di Pittsburgh rileva che molti video virali su YouTube sommergono gli spettatori con immagini positive di ebbrezza.
I 70 video maggiormente popolari che rappresentano gente ubriaca su YouTube e che insieme totalizzano oltre 330 milioni di visualizzazioni contengono una minima rappresentazione delle conseguenze negative del consumo eccessivo di alcol. Lo rileva la prima analisi di questo tipo condotta dal Centro di Ricerca su media, tecnologia e salute (CRMTH) dell’Università di Pittsburgh.
Lo studio
La squadra del dottor Brian A. Primack, direttore del CRMTH, ha estratto da YouTube cinque termini sinonimi di ubriacatura, ha creato 6 categorie e ha analizzato i filmati nel dettaglio. Tutti i 70 video insieme hanno totalizzato 333.246.875 visualizzazioni.
I dati dell’analisi hanno evidenziato come: l’umorismo è stato giustapposto all’uso di alcol nel 79 per cento dei video. La guida di un’auto era presente nel 24 per cento. Anche se l’86 per cento dei video mostrava gente ubriaca, solo il 7 per cento conteneva riferimenti alla dipendenza da alcol. Una media di 23.2 “mi piace” sono stati registrati rispetto a ogni “non mi piace”. Nell’89 per cento dei video c’erano dei maschi coinvolti, solo nel 49 per cento erano femmine. Un marchio specifico di alcol veniva menzionato nel 44 per cento dei video (dato importante, in quanto le citazioni di brand specifici sono note per essere particolarmente potenti in termini di incoraggiamento al bere).
Se il video è postato da un utente come noi si tende ad essere meno severi sui contenuti
Diverse ricerche hanno collegato la visione di film che contengono abuso di alcol ai comportamenti legati al bere e studi più recenti hanno suggerito che l’esposizione a questi messaggi può influire sugli stili di vita.
«Questo è il primo tentativo globale di analizzare i dati di YouTube sull’ubriachezza e queste statistiche dovrebbe essere preziose per sviluppare linee di guida sugli interventi di prevenzione», ha detto il dottor Primack, che è anche un medico praticante. «Alcuni spettatori potrebbero essere scettici nel vedere una “sbronza” trattata come un puro divertimento in un video musicale o nella pubblicità, ma le stesse persone potrebbero essere meno critiche nel vedere lo stesso messaggio passare da un video di YouTube postato da utenti che ritraggono scappatelle divertenti e socialmente gratificanti di un gruppo di coetanei ubriachi».
Un’occasione mancata
La popolarità di questi video su YouTube potrebbe essere invece l’occasione per interventi di sanità pubblica volti a educare adolescenti e giovani adulti sulle conseguenze negative dell’abuso, suggeriscono i ricercatori.
Brooke Molina, professoressa di psichiatria e psicologia e direttrice del programma di ricerca “Gioventù e Famiglia” presso l’Università di Pittsburgh, ha dichiarato: «Ho trovato utile sapere che i video che contengono riferimenti all’alcol erano piaciuti di meno quando si parlava anche di lesioni o intossicazioni. Questa è una buona notizia in quanto suggerisce che ci possono essere modi per inglobare sia l’umorismo, per attirare gli spettatori, sia le conseguenze negative del bere pesantemente, per educare gli spettatori».