Alcol al volante: per 1500 modenesi via ai lavori sociali
(Articolo di Saverio Cioce tratto dal sito http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2015/02/22/news/alcol-al-volante-per-1500-modenesi-via-ai-lavori-sociali-1.10918366 del 22 febbraio 2015)
In due anni in tanti hanno scelto impieghi di pubblica utilità in alternativa alla via giudiziaria e, nei casi gravi, al carcere.
L’alternativa alla pena per chi ha superato la fatidica soglia anti-alcol? A Modena e provincia arriva con i lavori di pubblica utilità che in due anni di applicazione ha offerto un’alternativa alla strada giudiziaria e al carcere.
Per l’Ausl, che da sola nelle sue strutture ha offerto un’occupazione temporanea a 564 persone dal giugno 2012, da quando è entrata in vigore la convenzione con il Tribunale, l’applicazione delle misure di recupero è stata un’occasione pr stabilire rapporti nuovi con i cittadini. E lo stesso è accaduto per l’altra decina di associazioni, dall’Aci alle pubbliche assistenze. Di qui la necessità di una sintesi e di uno scambio d’esperienze che ieri pomeriggio ha visto i pionieri di questa innovazione che ha coinvolto quasi 1500 modenesi.
Il fatto è che la soglia dello 0,50, ovvero cinque grammi per litro, sin dall’inizio aveva fatto storcere la bocca a molti perchè a migliaia sono incappati nelle maglie dei tribunali per poco più di un bicchiere di vino e birra a pasto. La battaglia tra i crociati del “no alcol” e i moderati ha portato alla soluzione ancora in vigore, quella per cui c’è una soglia intermedia, da 0,5 a 0,8, in cui si paga una multa mentre oltrepassato il limite scatta la sospensione della patente, la multa e la denuncia. Oltre 1,5 resta sempre la confisca della vettura anche se la prassi della giurisprudenza ha reso meno bruciante l’esproprio di fatto delle quattro ruote; in pratica il veicolo viene affidato in custodia al proprietario con i sigilli e l’obbligo di non usarlo. E a fine procedura, terminati i giorni di lavoro di pubblica utilità, si estingue il reato e la vettura torna disponibile.
«Da noi sono arrivati anche guidatori che all’esame etilico avevano una percentuale di 0,89, una frazione minima sopra il limite – spiega Cinzia Zanoli, responsabile dell’Ufficio Tutele dell’Ausl – Però la legge è legge e le sanzioni sono molto severe. Per quanto ci riguarda elaboriamo assieme ai diretti interessati dei piani di lavoro tenendo conto della loro professionalità e poi troviamo una mansione idonea. Al termine del periodo previsto dalla sentenza il reato è estinto e si può chiedere la cancellazione dalla fedina penale della pena. Per i giovani questo è un aiuto fondamentale perchè al momento dell’assunzione i datori di lavoro verificano i carichi penali pendenti».
«La messa alla prova per adulti è una sfida – aggiunge Massimo Marcon, direttore delle attività socio sanitarie dell’Ausl – Forse siamo l’ente con più richieste perché siamo presenti in tutta la provincia e con 7 mila dipendenti rappresentiamo una realtà che può offrire molte opportunità d’inserimento lavorativo. Piccola manutezione, supporto nei settori della logistica, dei magazzini piuttosto che nel lavoro amministrativo: per tante persone si tratta di alternative concrete».
Ma qual’è l’identikit di chi partecipa ai lavori di pubblica utilità? «Stiamo cominciando a studiare le schede, ma sinora abbiamo solo un piccolo campione del totale – dice il sociologo Domenico Sarno – Nella quasi totalità sono maschi, in grande maggioranza sotto i 40 anni. I giovani sono la maggioranza e il 20% arrivano per recuperare le infrazioni legate alla guida sotto l’effetto di stupefacenti. Titolo di studio? La metà ha il diploma, uno su cinque è alla ricerca di un’occupazione».