La Genovesa si salva a metà. Una parte trasloca alla Diga
(Articolo di E.G. tratto dal sito http://www.larena.it/stories/379_citta/1039419_la_genovesa_si_salva_a_met_una_parte_trasloca_alla_diga/?refresh_ce#scroll=980 del 01 febbraio 2015)
La comunità lascia in zona Verona sud il centro di accoglienza. La fattoria traslocherà vicino a Chievo
In base ai primi progetti del deposito dei mezzi, delle officine meccaniche e delle palazzine uffici legati al filobus, sarebbe stata interamente spazzata via. Dopo una pluriennale attività di aiuto e sostegno a persone che vogliono uscire dalla tossicodipendenza. Sollevato il caso però, la comunità terapeutica e di pronta accoglienza La Genovesa — che nell’omonima tenuta ha una cooperativa agricola e una fattoria didattica — è riuscita, in dialogo con Comune e Amt, a salvare una parte considerevole della tenuta. In pratica, con una modifica di ampia portata al masterplan, i capannoni e i nuovi edifici toccheranno solo in parte servizi della comunità, che ne sposterà altri nella zona del parco Adige nord. A cui si accede da lungadige Attiraglio, poco distante dalla diga di Chievo. «Il centro di pronta accoglienza per la fase quella più critica del recupero dei nostri ospiti resterà qui alla Genovesa, dove manterremo un edificio e parte dei nostri operatori», dice Luigi Mirandola, il presidente della comunità La Genovesa, presente all’inaugurazione dei cantieri del filobus. Va ricordato che la Seconda circoscrizione (Parona) si oppose al trasferimento dell’intera comunità in lungagide Attiraglio.
Le casette prefabbricate per i cantieri — che si prevede duriano tre anni — sono vicine alla tenuta agricola della Genovesa, lasciando quindi spazio all’attività, in attesa del trasloco di alcuni servizi della Genovesa. «La fattoria didattica e la comunità terapeutica verranno infatti spostati al parco Adige nord, vicino alla diga del Chievo», aggiunge Mirandola, «e ciò ci consentirà di proseguire il nostro lavoro».