«Non berti la vita» In campo anche il rugby e il volley
(Articolo di Donatella Tiraboschi tratto dal sito http://sociale.corriere.it/non-berti-la-vita-in-campo-anche-il-rugby-e-il-volley/ del 07 gennaio 2015)
BERGAMO – Capitan Bellini non è più solo. Nel senso che a fare compagnia alla «bandiera» dell’Atalanta, ci sono ora anche Martina Caironi, la campionessa di atletica leggera che ha conquistato gloria e medaglie sconfiggendo la disabilità dell’amputazione di una gamba, ed alcuni giocatori del Rugby Bergamo e della squadra di volley femminile Foppa Pedretti. La partita che gli sportivi bergamaschi hanno deciso di giocare fino in fondo è quella contro il dilagante fenomeno dell’alcolismo giovanile che ha visto, appunto, lo scorso anno il difensore nerazzurro lanciare un messaggio chiaro: «Sei tu il capitano della tua vita! Io sono in campo con te, non berti la vita». Uno slogan rivolto ai giovanissimi, con l’immagine di Bellini in campo pronto a puntare il dito, come a dire «sì, sto parlando proprio con te», che è stata stampata su vari mezzi di comunicazione e riprodotta su migliaia di segnalibri che sono stati distribuiti ai ragazzi delle scuole medie inferiori di Bergamo e provincia.
La campagna di sensibilizzazione che ha visto impegnati, insieme all’Atalanta (che ha diffuso e promosso il messaggio sia sui panelli rotanti di bordo campo dello stadio che sull’house organ in distribuzione gratuita nelle gare casalinghe dell’Atalanta), l’ Ufficio scolastico provinciale, il Comune e la Provincia di Bergamo, l’azienda ospedaliera di Crema, l’associazione «L’Approdo», i «Lions» di Treviglio Host, la Regione Lombardia e il Corriere della Sera, sta per essere riproposta con un parco testimonial più ampio, a dimostrazione della sensibilità con cui la problematica della dipendenza giovanile dall’alcol viene seguita.
Era stato Emiliano Mondonico, nel 2013, a lanciare un grido d’allarme. Il «Baffo» che, con il suo impegno settimanale a servizio della Comunità di Rivolta d’Adda, è diventato l’allenatore di una squadra di ragazzi ex dipendenti da alcol e sostanze stupefacenti, aveva espressamente chiesto a Bellini di «metterci la faccia». E con il capitano, lo ha fatto anche l’Atalanta. Quello di Bergamo contro l’alcolismo giovanile è un modello forte sul quale si innestano in modo incisivo trasversalità operative, istituzionali e non. Ma la novità di questa campagna di prevenzione, che si declinerà mediaticamente ed operativamente nei prossimi mesi attraverso diversi mezzi ed iniziative, è un impegno che è riuscito a fare delle diverse realtà una vera squadra.