Slot, Gratta e vinci e scommesse: piccoli giocatori (d’azzardo) crescono
(Articolo di Laura Ballabio tratto dal sito http://www.ilgiorno.it/monza-brianza/slot-giovani-1.383775 del 09 novembre 2014)
L’indagine fra 500 studenti monzesi tra i 15 e i 17 anni effettuata da Spazio Giovani Onlus di Lissone.
Monza, 9 novembre 2014 – La maggior parte dei giovani non considera le slot machine un gioco d’azzardo o un vizio e potenzialmente esiste una percentuale sotto il 10 per cento di ragazzi che potrebbe diventare un giocatore compulsivo. A dirlo è un sondaggio effettuato da Spazio giovani Onlus di Lissone, dal titolo «Full immersion – non giochiamoci la vita», fra gli studenti degli istituti superiori della Brianza. I dati sono stati raccolti fra gennaio e maggio 2014 in sette istituti superiori della provincia di Monza e Brianza, in 23 classi del terzo e quarto anno (35,4% femmine e 64,6% maschi).
Sono stati intervistati più di cinquecento studenti tra i 15 e i 17 anni e validati 463 questionari con 28 domande a risposta multipla. «Alla domanda “per gioco d’azzardo si intende”, più del 70% dei ragazzi sceglie la categoria descrittiva più ampia. Quasi nessuno considera il gratta e vinci gioco d’azzardo e fra i tipi di gioco proposti il “gioco al casinò” è quello maggiormente identificato con l’azzardo (8,8%), più delle slot machine (5,7%), più dei giochi in sale gioco, «quando sappiamo che l’offerta, la disponibilità delle ultime due tipologie di gioco è di gran lunga maggiore della possibilità di giocare al casinò – ha spiegato Anna Biffi coordinatrice del progetto di Spazio giovani Onlus – La stragrande maggioranza degli studenti è consapevole del pericolo insito nel gioco d’azzardo ma non in quelli a portata di mano come gratta e vinci, slot, giochi in sale o on line». Il 72,1% ammette di avere comprato gratta e vinci, il 13,8 considera il gioco d’azzardo una forma d’aggregazione, il 78,6% conosce qualcuno che gioca o ha giocato un gioco d’azzardo, amici e conoscenti, ma anche parenti, quasi il 50% una due volte la settimana, il 19,3% tutti i giorni o quasi.
Lo scorso anno al Sert (Servizio per le tossicodipendenze) dell’Asl di Monza e Brianza si sono rivolti 3.500 utenti: 180 per il gioco d’azzardo. «Più del 90% degli studenti sente la pressione a giocare esercitata dai media – ha continuato Anna Biffi – I luoghi di gioco preferiti dai giovani sono tabacchi, giornali e rivendite di vario tipo (41,7%), che non identificano tanto come potenzialmente pericolosi. Il 4% degli studenti che giocano, spende fino a 30 euro al mese e lo 0,9% anche di più. Possiamo vedere che, spendono fino a 30 euro al mese soprattutto i maschi maggiorenni, seguiti a ruota dei maschi minorenni, i quali sembrano essere anche i più rappresentati fra coloro che spendono più di 30 euro al mese».