Si parla a scuola dei danni dell’alcol per i più giovani
(Articolo di LU.FI tratto dal sito http://www.larena.it/stories/2600_vigasio/936764_si_parla_a_scuola_dei_danni_dellalcol_per_i_pi_giovani/ del 08 novembre 2014)
I medici spiegano ai ragazzi come prevenire la dipendenza.
La prevenzione dell’alcolismo parte dalle scuole medie, perché è proprio tra i giovanissimi che questo problema si sta diffondendo in maniera sempre più preoccupante. Secondo recenti indagini statistiche, in Italia il primo bicchiere è consumato a undici anni, mentre in Europa a tredici, e certo questa è una situazione che fa paura, visto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sotto i sedici anni il sistema nervoso non è ancora completamente sviluppato, per cui non è in grado di sostenere quantità elevate di alcool. È partendo da queste considerazioni che l’Anas (Associazione nazionale di azione sociale) Veneto ha avviato un progetto la cui seconda edizione inizierà oggi dalla scuola media di Vigasio, per poi estendersi in molti istituti della Provincia.
«Non troppo piccoli per parlare di alcool». È questo il nome della campagna, che viene realizzata da volontari con il supporto di medici e che coinvolgerà per primi 80 ragazzi delle seconde medie vigasiane. «A loro, utilizzando un programma che ha dimostrato di funzionare bene, prima proporremo una breve presentazione della nostra associazione, poi illusteremo, usando delle immagini, gli effetti che può avere l’alcool sull’organismo e, quindi, presenteremo dei rappresentanti delle associazioni degli alcolisti anonimi e dei famigliari di chi è dipendente da alcool che racconteranno le loro esperienze», spiega la coordinatrice del progetto, che è sostenuto anche dall’ufficio scolastico provinciale, Carla De Zordo.
Al termine di tutto questo ci sarà quindi spazio per le domande, che saranno però formulate utilizzando dei biglietti anonimi, per consentire che vengano tirati fuori anche quegli argomenti che un adolescente difficilmente sarebbe in grado di esprimere in pubblico. «L’anno scorso sono emerse situazioni sorprendenti alle quali speriamo di essere riusciti a dare delle risposte», continua De Zordo. Che poi spiega come tutte le scuole in cui l’Anas ha già parlato di alcolismo, erano in tutto sei, abbiano chiesto di ripetere l’esperienza e come ad esse se ne siano aggiunte molte altre.
«Si tratta sia di medie che di superiori che sono presenti non solo in Provincia ma anche in città», racconta la coordinatrice. «Istituti in cui si vuole far conoscere quanto l’alcool possa far male, spiegando ai ragazzi, anche bevendo con loro degli aperitivi analcolici, che è possibile stare bene insieme anche senza stordirsi»