Vivere alla grande. Un film contro l’azzardo legale
(Articolo di Marco Dotti tratto dal sito http://www.vita.it/noslot/vivere-alla-grande-un-film-per-raccontare-l-azzardo-quotidiano.html del 13 ottobre 2014)
L’Italia è sotto attacco. L’invasore è il gioco d’azzardo legalizzato, una macchina perfetta che lavora a più livelli. Su questi livelli lavora – ma per decostruirli – il ventisettenne regista Fabio Leli che ha iniziato un film documentario, “Vivere alla grande”, lanciando una raccolta fondi dal basso. Un modo per dire di no, con intelligenza, senza compromessi.
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C’è chi ha preso a chiamarlo “mercato legale dell’alea“, perché evidentemente “gioco lecito” non regge più la parte. C’è chi divide legale e illegale al solo scopo di orientare l’attenzione verso l’illegalità, nascondendo sotto il tappeto tutto il resto, come se la legalità – nel caso dell’azzardo legale, legalmente autorizzato e dato in concessione a privati dallo Stato – non fosse già in sé un problema. È quanto successe negli Stati Uniti quando, col proliferare dell’azzardo tramite macchinette, le lobbies scelsero di adottare una precisa strategia linguistica: il termine gambling (azzardo) fu allora usato solo per definire attività illegali di gioco d’azzardo o complementari al gioco d’azzardo. Per tutto il resto, si promosse l’uso della parola gaming, più neutra e pulita.