Il consumo di alcol pregiudica la qualità dello sperma
(Articolo tratto dal sito http://www.lastampa.it/2014/10/06/scienza/benessere/salute/il-consumo-di-alcol-pregiudica-la-qualit-dello-sperma-By3LecKk2uQaYjb5dSldLJ/pagina.html del 06 ottobre 2014)
Non importa si è giovani e neppure se si è sani. A pregiudicare la qualità dello sperma potrebbe essere sufficiente avere l’abitudine di consumare alcolici durante la settimana.
Ovviamente, non stiamo parlando di alcolismo o grossi quantitativi, bensì di quantità moderate. Le stesse quantità che spesso consuma un giovane.
Per arrivare a tali conclusioni sono stati esaminati oltre mille uomini di età compresa fra i diciotto e i ventotto anni. Tutti sono stati sottoposti a visita medica per valutare la loro idoneità al servizio militare – attualmente ancora obbligatorio in Danimarca, Paese in cui è stato condotto lo studio. Le valutazioni sono state eseguite tra l’anno 2008 e l’anno 2012.
Tra i diversi test e domande vi era anche l’esigenza, per le reclute, di dichiarare il quantitativo di alcol assunto in una settimana o comunque nella settimana precedente all’esame medico. Bisognava anche specificare se si trattava di un’abitudine o se era un evento occasionale. Ma non solo: era necessario aggiungere dettagli importanti come le motivazioni per cui bevevano, se superavano le cinque unità in una volta unica e se nel mese precedente avessero bevuto.
Le unità – uguali in tutti Paesi – indicano la quantità di alcol ingerito. Per facilità di comprensione, possiamo dire che un’unità può riferirsi a bevande diverse, con differente gradazione alcolica, ma ovviamente, con dosaggi diversi.
Per esempio, una lattina di birra da 330 ml, che di norma ha una gradazione che si aggira intorno ai 4-5 gradi alcolici, equivale a un’unità. Lo stesso valore si può dare a un bicchiere di vino da 125 ml di circa 13 gradi, oppure 40 ml di un superalcolico e così via.
Ogni recluta ha fornito successivamente un campione di sperma al fine di valutarne la qualità, e un campione di sangue per confrontarlo con eventuali riduzioni/aumenti di livello ormonali.
Il numero medio di unità che era stato bevuto nella settimana precedente all’esame medico era di circa 11 – quindi poco più di una al giorno. Dai risultati è emerso che non vi era pressoché alcun legame tra la qualità dello sperma e il consumo di alcol nel mese precedente.
Tuttavia, le evidenze associate anche a variazioni ormonali – in questo caso negative – si riscontravano nei soggetti che avevano bevuto la settimana prima. Più unità avevano bevuto maggiore era il danneggiamento dello sperma e del sistema ormonale. Quasi la metà dei soggetti analizzati – circa 553 reclute – aveva asserito che tali quantità erano tipiche da molto tempo.
Maggiore era il conteggio delle unità settimanali, minore era la qualità dello sperma. Sia in numero totale di spermatozoi, che la percentuale, le dimensioni e la forma.
Gli effetti erano particolarmente evidenti nei ragazzi che consumavano più di cinque unità a settimana e, ovviamente, con gravi danneggiamenti in chi arrivava a berne addirittura 25.
Il numero degli spermatozoi era mediamente del 33% inferiore, mentre in percentuale erano ridotti di oltre la metà.
Bere abitualmente è associato a cambiamenti nei livelli ormoni riproduttivi, ma paradossalmente anche l’astinenza totale può provocare danni allo sperma.
I ricercatori, tuttavia, asseriscono che vi possono essere anche altri fattori – nei soggetti che bevono molto – che potrebbero causare danni al sistema riproduttivo.
Per esempio, generalmente hanno più probabilità di seguire uno stile di vita scorretto.
Per tale ragione – avvertono i ricercatori – saranno necessari ulteriori studi a conferma di questa ipotesi.