L’alcol uccide 17mila persone l’anno. Sempre più a rischio gli adolescenti
(Articolo di Flaminio Spinetti tratto dal sito http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lalcol-uccide-17mila-persone-lanno-sempre-pi-rischio-1055865.html del 30 settembre 2014)
Tra gli under 30 uno su dieci ammette di avere un problema di dipendenza dall’alcol. Un dato in costante aumento.
Dopo la strage di domenica scorsa in provincia di Salerno, in cui hanno perso la vita quattro ragazzi investiti da un loro coetaneo ubriaco, torna sotto i riflettori il problema del rapporto tra i più giovani e il consumo di alcool.
Secondo il ministero della salute il nove per cento degli utenti a carico dei servizi sanitari per l’alcoldipendenza hanno meno di trent’anni. Questo anche grazie all’età media sempre più bassa in cui si dichiara di aver provato la prima sbronza. Secondo i medici arriva per moltissimi a 11-12 anni, mentre per l’Istat due ragazzi su cento della fascia di età 11-24 anni si sono ubriacati almeno una volta.
Numeri che sembrano sottostimati se si fa il giro dei pronto soccorso durante le serate del week end. Il numero di ricoveri per coma etilico dei più giovani è aumentato vertiginosamente negli ultimi anni, tenendo fede ai medici e agli addetti del pronto intervento. Una probelma di cui spesso si ignora la gravità. Citando un’altra cifra è stato calcolato che quasi 17mila persone all’anno perdono la vita per cause totalmente o parzialmente legate al consumo di alcool. Aldilà delle profonde ricadute sulla salute è sulle strade che si paga il prezzo più alto. Secondo il ministero il 37 per cento degli uomini e il 18 per cento delle donne deceduti in incidenti stradali potevano salvarsi evitando di bere prima di mettersi al volante.
Cifre da guerra per un problema, molto legato a un gap culturale tra i giovanissimi e chi li dovrebbe educare sul rischi legati al bere. Un rapporto dell’Osservatorio permanente su giovani e alcol parla chiaro. Le scuole non hanno programmi di prevenzione all’altezza della gravità della situazione e in famiglia solo un adolescente su dieci (11,9 per cento) ha dei genitori che sono stati capaci di affrontare l’argomento.