Le basi genetiche dell’alcolismo: rischi per la salute
(Articolo tratto dal sito http://www.farmacia.it/index.php/infosalute/articolo/13/12838 del 04 luglio 2014)
L’alcolismo ha basi genetiche: secondo uno studio pubblicato su Nature è possibile sapere se un adolescente potrà diventare un forte bevitore da adulto.
Stabilire se un giovane è a rischio alcolismo sembra possibile grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori internazional coordinati da Robert Whelan, medico dell’università del Vermont, che ha realizzato il più ampio studio di imaging celebrale del settore. I risultati, pubblicati sulla rivista ‘Nature’, hanno permesso di individuare un certo numero di fattori – basati sulla genetica, sulle funzioni del cervello e su circa 40 diverse variabili – che può aiutare a prevedere con una precisione del 70 per cento quali ragazzi diventeranno “binge drinker”. Le conclusioni raggiunte dal team di scienziati nascono da un esame condotto su 2.400 adolescenti europei di 14 anni d’età composto da una serie di sessioni di neuroimaging per valutare l’attività cerebrale e la struttura del cervello, test di valutazione del quoziente intellettivo, delle prestazioni cognitive, della personalità ed esami del sangue.
“Il nostro obiettivo era quello di sviluppare un modello per capire meglio il ruolo della struttura e della funzione cerebrale, della personalità, dell’influenza ambientale e della genetica nello sviluppo di problemi di abuso di alcol negli adolescenti”, ha spiegato lo scienziato della University of Vermont Robert Whelan, e primo autore dello studio. Dall’analisi di una vasta gamma di fattori, gli specialisti sono riusciti a ottenere un modello di previsione abbastanza accurato in grado di predire chi a 16 anni d’età potrebbe diventare un forte bevitore. “Questo lavoro permetterà di avere a disposizione informazioni utili per interventi specifici e precoci nei portatori di profili a rischio in modo da ridurre l’incidenza di abuso di alcol negli adolescenti”, hanno concluso i ricercatori.
Alcoolismo: rischi per la salute
Secondo l’Oms, chi assume 20 gr di alcol al giorno, quantità che corrisponde circa a due bicchieri di vino, è esposto ad un aumento del 100 per cento del rischio di contrarre cirrosi epatica, del 20-30 per cento di sviluppare tumori del cavo orale, della faringe e laringe, del 20 per cento di avere un ictus cerebrale. Aumentano inoltre del 10 per cento le probabilità di contrarre tumore all’esofago, del 14 per cento al fegato e del 10/20 per cento alla mammella.
A livello psicologico l’alcol può inoltre aumentare l’irritabilità e l’instabilità dell’umore: gli effetti psicologici dell’alcol possono provocare reazioni che vanno dall’eccitazione alla depressione all’euforia e determinano la compromissione della capacità di giudizio, la diminuzione della prontezza, dell’attenzione e della precisione e la alterazione delle capacità di percepire la realtà obiettivamente.
L’alcol mette inoltre a dura prova i nervi: l’uso continuato della sostanza provoca danni al sistema nervoso centrale e periferico e può generare inoltre allucinazioni, psicosi e demenza.