Stop agli Spot: online la petizione “Mondiali in Rai liberi dall’azzardo”
(Articolo tratto dal sito http://www.helpconsumatori.it/new-media/stop-agli-spot-online-la-petizione-mondiali-in-rai-liberi-dallazzardo/83133 del 20 giugno 2014)
Una raffica di spot di scommesse sportive e azzardo proprio prima della partita mondiale Italia-Inghilterra. Tutto questo sulla Rai, che pure in qualità di servizio pubblico dovrebbe garantire maggiore attenzione su questo tema, soprattutto considerando la diffusione ormai patologica dell’azzardo. Da questo episodio parte la petizione “Stop agli Spot. Mondiali in Rai liberi dall’azzardo”. La petizione è stata lanciata su change.org da Lorenzo Basso, deputato Pd e Coordinatore intergruppo parlamentare sui temi del gioco d’azzardo.
“Sabato scorso, come milioni di italiani, ho assistito con passione al felice esordio degli azzurri ai Mondiali di calcio. Ho seguito la partita su RAI 1, l’ammiraglia delle reti pubbliche e ho con dispiacere e sdegno constatato che le pause pubblicitarie che hanno preceduto l’inizio di Italia-Inghilterra sono state occupate in maniera notevole, se non addirittura maggioritaria, da spot relativi a scommesse sportive”: così esordisce Basso nella lettera che accompagna la petizione, che chiede di mettere fine alla pubblicità di scommesse sportive in Rai durante le partite del Mondiale.
“Il gioco del calcio è uno sport seguito da milioni di persone cui trasmette valori importanti come la fatica, l’impegno, il gioco di squadra, la gioia della vittoria, l’accettazione della sconfitta – si legge nella petizione – L’azzardo invece non è un gioco e sta rovinando, ogni giorno, la vita di milioni di italiani. La RAI è un servizio pubblico e svolge anche una funzione sociale. In RAI non deve esserci posto per la pubblicità dell’azzardo. Chiediamo un vostro impegno diretto affinché quanto avvenuto su Rai 1 prima di Italia-Inghilterra (innumerevoli spot di giochi e scommesse) non si ripeta”. La petizione è stata inviata al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, alla presidente della Camera Laura Boldrini, al presidente del Senato Pietro Grasso, al presidente Rai Anna Maria Tarantola e al Direttore generale Rai Luigi Gubitosi.
“La RAI, accostando alla positiva immagine della Nazionale e dei Mondiali di calcio l’illusione di una facile vittoria frutto di scommesse e puntate, si è assunta una responsabilità sociale enorme e antitetica al ruolo di servizio pubblico che la legge le affida”, scrive Basso.
La lettera che accompagna la petizione sottolinea che il Parlamento si sta impegnando da tempo per dare una svolta alla politica in tema di azzardo: “Questo è lo scopo che si è dato l’Intergruppo parlamentare sui temi del gioco d’azzardo, che conta oltre cento aderenti di tutta Italia e di tutte le forze politiche – scrive Basso – e in questo senso vanno letti i principi e i criteri approvati dal Parlamento con la cosiddetta “delega fiscale” (l. 11 marzo 2014, n. 23) per l’emanazione da parte del Governo di un testo unico delle disposizioni sui giochi che finalmente inauguri una politica di contrasto alla diffusione dell’azzardo nella società italiana, a partire dall’introduzione di distanze legali da luoghi sensibili e di rigidi limiti alla pubblicità del gioco d’azzardo”. All’esame della Commissione affari sociali della Camera c’è inoltre una proposta di legge sul gioco d’azzardo patologico che prevede il divieto assoluto di pubblicità per il gioco d’azzardo, l’obbligo di tracciare i pagamenti di gioco mediante carte elettroniche nominative e strumenti di prevenzione e cura per questa patologia che sta dilagando.
Non solo. Gli impegni contro l’azzardo erano inoltre previsti anche nel parere favorevole al nuovo contratto di servizio Rai: lo scorso maggio la Commissione di Vigilanza ha infatti approvato il parere sullo schema di contratto di servizio per il periodo 2013-2015 ponendo come condizione che nell’ambito del contrasto alla ludopatia, la RAI vieti a tutte le sue emittenti la pubblicità diretta o indiretta al gioco d’azzardo. A fronte di tutto questo, il servizio pubblico ha invece dato tantissimo spazio pubblicitario al gioco d’azzardo proprio alla vigilia di una partita del Mondiale, destinata a un pubblico molto ampio.
Prosegue poi Basso: “Il calcio, si sa, è uno sport che attrae e appassiona anche e soprattutto i minori. È stato rispettato in occasione di Italia-Inghilterra il divieto posto dall’articolo 7 del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 di mandare in onda “messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincite in denaro nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche… rivolte ai minori e nei trenta minuti precedenti e successivi alla trasmissione delle stesse”?”.
Il problema è evidente: sono ormai tantissimi gli italiani, e con loro le famiglie, vittime di ludopatia e “la RAI, accostando alla positiva immagine della Nazionale e dei Mondiali di calcio l’illusione di una facile vittoria frutto di scommesse e puntate, si è assunta una responsabilità sociale enorme e antitetica al ruolo di servizio pubblico che la legge le affida”. Da qui la richiesta che Italia-Inghilterra “sia ricordata come l’ultima partita ad essere stata preceduta da pubblicità che nulla hanno a che fare con la funzione sociale della RAI, anche considerando che le prossime partite avverranno in orari alla portata di un pubblico ancora più ampio, fra cui moltissimi minorenni”. La petizione ha già raggiunto quasi settemila firme.