Niente processo se scegli di curarti – applicata la nuova norma “svuotacarceri”
(Articolo di L.M. tratto dal sito http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/06/17/news/niente-processo-se-scegli-di-curarti-1.9436338 del 17 giugno 2014)
Aveva preso a calci i carabinieri
ROVERETO. È una possibilità introdotta solo una ventina di giorni fa, nell’ambito delle misure “svuotacarceri”: la possibilità di chiedere la “messa in prova” e ottenere così la sospensione del processo. Se il percorso alternativo progettato dagli assistenti sociali sarà compiuto con serietà e profitto, il reato si estinguerà ed il processo non verrà più riaperto. In caso contrario si riprenderà il giudizio dove si era interrotto.
Ieri mattina di questa possibilità ha approfittato A.Q., 34 anni, arrestato nella tarda serata di sabato per resistenza a pubblico ufficiale e che ha poi atteso agli arresti domiciliari l’udienza di convalida e la direttissima di ieri mattina. L’uomo, di Ala, aveva passato la serata a Marco, alla festa del paese, e si era messo in auto a notte fatta quanto era in condizioni apparentemente critiche dal punto di vista dell’eccesso di alcolici ingeriti. Si era avviato verso Ala, ma poi era riparato nel piazzale di un distributore di carburanti, probabilmente consapevole di non essere in condizione di guidare e sperando che qualche minuto di sonno gli avrebbe permesso di rimettersi in sesto. E’ stato durante quella pennichella che dei passanti lo hanno notato. Sembrava svenuto o colpito da un malore: hanno chiamato i carabinieri. Solo che al loro arrivo, uomo e macchina non erano giù più lì. Si sono quindi messi sulle tracce del veicolo, raggiungendolo poco dopo sulla statale, e lo hanno fermato per un controllo.
La situazione era rapidamente precipitata. La prima preoccupazione dei militari era per la salute del guidatore, ma di fronte alla sua reazione a muso duro si sono resi conto che il problema era con ogni probabilità legato ad un abuso di alcol. Gli avevano quindi chiesto di sottoporsi all’alcol test. Scatenando una reazione violenta: non aveva alcuna intenzione di sottoporsi a qualsivoglia esame – ha detto A.Q – e voleva solo tornarsene immediatamente a casa con la propria automobile. Quando i carabinieri hanno cercato di spiegargli che quella soluzione non era proprio contemplata, ha dato in escandescenze prendendo letteralmente a calci uno dei militari. E’ stato ovviamente ammanettato e portato in caserma.
Ieri alla direttissima il giudice Corrado Pascucci ha convalidato l’arresto ed accolto la richiesta, avanzata dalla difesa, di messa alla prova.
Ora viene quindi attivato l’Ufficio esecuzione penale esterna di Trento, che elaborerà il progetto complessivo. Prevedendo un risarcimento e, soprattutto, attività rieducative che possono andare da un percorso contro l’alcolismo a lavori socialmente utili. Se A.Q. seguirà quel programma e non commetterà in questo periodo altri reati, il giudice prenderà atto del risultato positivo della “messa alla prova” e dichiererà estinto il reato.