Tra i minorenni italiani è in costante crescita la dipendenza dal gioco d’azzardo
(Articolo di Emiliano Stella il 30 aprile 2014 tratto dal sito http://www.lultimaribattuta.it/2249_tra-i-minorenni-italiani-e-in-costante-crescita-la-dipendenza-dal-gioco-dazzardo )
E’ allarme sull’aumento della dipendenza minorile dal gioco d’azzardo. I dati di una indagine condotta su scala nazionale, promossa dalla Simpe (Società Italiana Medici Pediatri) e dal Paidoss (Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza), parlano di un 20% di minori italiani alle soglie della ludopatia.
La dipendenza dal gioco colpirebbe circa 800mila tra bambini ed adolescenti, che inizierebbero a frequentare sale slot e videolottery già dalla tenera età di 8 anni. Emozione, svago, voglia di incrementare la paghetta settimanale, queste sono alcune delle motivazioni che spingono un minorenne su cinque ad entrare prematuramente in un mondo che sta mandando in rovina migliaia di famiglie.
I dati più sconcertanti della ricerca sono rappresentati dalla bassa percentuale dei genitori che sono al corrente del significato del termine “ludopatia”, e delle conseguenze che questa patologia comporta. Solo il 10% è cosciente dei rischi portati dalla precoce esposizione dei figli a queste forme di svago, ed il 70% non ha mai affrontato in famiglia il tema della dipendenza dal gioco.
A dire il vero non è semplice per i genitori monitorare l’assiduità con la quale i propri ragazzi si approcciano al mondo del gioco d’azzardo. Che non si pratica più solo nei luoghi tradizionalmente deputati ad esso, ma anche restandosene comodamente a casa, seduti davanti al pc o smanettando con lo smartphone. La dice lunga, sulla sottovalutazione del pericolo che corrono i più giovani, il fatto che solo un genitore su due senta il bisogno di impostare filtri e limitazioni sul computer domestico, per evitare appunto che i figli si imbattano in siti internet pericolosi.
E’ proprio partendo da queste leggerezze che bisogna iniziare ad interrogarsi sulle origini di un pericolo sociale, ed anche sanitario, che si sta ingrandendo a macchia d’olio.
La dipendenza dal gioco colpirebbe circa 800mila tra bambini ed adolescenti, che inizierebbero a frequentare sale slot e videolottery già dalla tenera età di 8 anni. Emozione, svago, voglia di incrementare la paghetta settimanale, queste sono alcune delle motivazioni che spingono un minorenne su cinque ad entrare prematuramente in un mondo che sta mandando in rovina migliaia di famiglie.
I dati più sconcertanti della ricerca sono rappresentati dalla bassa percentuale dei genitori che sono al corrente del significato del termine “ludopatia”, e delle conseguenze che questa patologia comporta. Solo il 10% è cosciente dei rischi portati dalla precoce esposizione dei figli a queste forme di svago, ed il 70% non ha mai affrontato in famiglia il tema della dipendenza dal gioco.
A dire il vero non è semplice per i genitori monitorare l’assiduità con la quale i propri ragazzi si approcciano al mondo del gioco d’azzardo. Che non si pratica più solo nei luoghi tradizionalmente deputati ad esso, ma anche restandosene comodamente a casa, seduti davanti al pc o smanettando con lo smartphone. La dice lunga, sulla sottovalutazione del pericolo che corrono i più giovani, il fatto che solo un genitore su due senta il bisogno di impostare filtri e limitazioni sul computer domestico, per evitare appunto che i figli si imbattano in siti internet pericolosi.
E’ proprio partendo da queste leggerezze che bisogna iniziare ad interrogarsi sulle origini di un pericolo sociale, ed anche sanitario, che si sta ingrandendo a macchia d’olio.