Alcolismo: combatterlo con la prevenzione
16.829: questo è il triste numero dei pazienti la cui vita è stata spazzata via dall’alcol. Una terribile dipendenza, quella dell’alcolismo, che pare non arrestarsi.
I dati
I dati più preoccupanti arrivano dall‘Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità che ci parla di circa 600mila persone che potrebbero essere a rischio di dipendenza. L’alcolismo, come sottolineato ieri durante l’Alcohol Prevention Day, può portare alla perdita della vita anche in età giovane, spesso a causa di gravi incidenti indotti dallo stato di ebrezza.
Il pericolo di eccedere con gli alcolici è tale quando si superano i 40 grammi di alcol per le donne e 60 per gli uomini, andando oltre i 5 bicchieri al giorno.
Quali sono le regioni più colpite da questo grave “fenomeno”?
Valutando il tasso di mortalità legato all’assunzione di alcol, pare che le regioni italiane più colpite siano:
- Valle d’Aosta: 8,23 decessi ogni 10mila persone
- Molise: 6,58%
- Basilicata e Calabria: circa 6%
La prevenzione è l’arma migliore per combattere questo “fenomeno” che, altrimenti, è destinato a prendere il sopravvento e diventare una cattiva abitudine sottovalutata dai ragazzi. Emanuele Scafato, Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol, sostiene che è possibile agire con programmi d’Identificazione Precoce ed Intervento Breve (IPIB), “privilegiando investimenti in ricerca, formazione medica e comunicazione alla popolazione”.
Alcolismo: conoscere il nemico
Conoscere il nemico dell’alcolismo è, dunque, il primo modo per combatterlo. In primis, è importante sapere che chi beve eccessivamente ha una maggiore possibilità di riscontrare patologie vascolari, gastroenterologiche e neuropsichiatriche.
In Italia, i dati hanno accertato che circa il 20% delle neoplasie maligne sono attribuibili all’alcol. Anche la causa di cirrosi epatiche negli uomini è legata al 56% all’abuso di bevande alcoliche.
Per questa ragione, a partire da giugno 2014, l’Istituto Superiore di Sanità, diffonderà delle linee guida europee di prevenzione, evidenziando quelli che sono gli Alcohol Use Disorders, e le possibili offerte assistenziali, erogabili dal Sistema Sanitario Nazionale, da attuare immediatamente per ridurre i casi più gravi.
La nuova e preoccupante “cultura del bere” sin dalla giovane età deve essere trattata con tutti i mezzi di comunicazione possibili, per attuare il controllo e la difesa della salute della popolazione, spesso sin troppo ignara dei rischi legati all’alcol.