Binge Drinking: bere per ubriacarsi
(Articolo tratto dal sito http://www.ideazionenews.it/articoli/10945/binge-drinking-bere-per-ubriacarsi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=binge-drinking-bere-per-ubriacarsi del 02 aprile 2014)
In Italia, tra gli undici e i quindici anni ci sono già quasi mezzo milione di ragazzi a rischio, cioè che bevono regolarmente e si sono ubriacati. Purtroppo non tutti sanno che fino ai 16 anni, il corpo non è attrezzato per metabolizzare l’alcol, che se ne va in giro aggredendo non solo il fegato ma anche il cervello. Bevono di più i maschi, ma – come avviene col fumo – sta crescendo anche la percentuale femminile. Un problema che tocca tutte le fasce d’età, con incidenze diverse. Per i giovani, l’abuso di alcol si traduce in incidenti stradali, suicidi e comportamenti violenti.
Ciò che allarma è che i giovani bevono per ubriacarsi, ossia binge drinking: l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve. Questo fenomeno sta diventando uno stile di vita anche ad Alcamo: oggi, nella nostra Città, la sbronza non è un fatto occasionale, episodico, ma un appuntamento fisso. L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente concluso, dopo numerose ricerche, che la popolazione italiana sconosce i danni provocati dall’alcol. Proviamo a fare chiarezza.
L’alcol è sempre tossico e cancerogeno. Si tratta di una sostanza psicoattiva e comporta anche del piacere e della dipendenza nell’assumerlo. Spesso si dice: “un bicchiere di vino rosso fa bene”, ma non è proprio vero. Nel vino e nella birra, esistono sostanze antiossidanti e l’alcol. Bisogna imparare a separare queste due componenti: perché da un punto di vista protettivo, sappiamo che queste bevande alcoliche – consumate in quantità veramente moderate, parliamo di mezzo bicchiere – possono ridurre la mortalità cardio-coronarica e di diabete di tipo II. Però, nello stesso tempo, con l’alcol favoriamo sessanta patologie e dodici tipi di tumore.
La cirrosi è il quadro terminale della compromissione del fegato
In un bicchiere di vino rosso ci sono 12 grammi di alcol. Il fegato ne consuma 6 all’ora, quindi prima di buttare a zero il consumo di un bicchiere di vino o di un boccale di birra ci vogliono almeno due ore. Il problema sta nel bere troppo: più di sei bicchieri in una serata è troppo. Il fegato si ritrova spiazzato, l’alcol circola liberamente, senza trovare alcuna barriera capace di metabolizzarlo e dà i suoi danni. Soprattutto nell’ippocampo, zona molto particolare del cervello, che serve per orientarci e memorizzare. Vengono danneggiate delle cellule specializzate (che non vengono poi riformate). Le ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità, sui soggetti che bevono per ubriacarsi, hanno riscontrato una perdita del 20% delle capacità di memoria, cognitiva e di orientarsi. Nei giovani si riscontra un calo del rendimento scolastico. Danni permanenti ed invalidanti, che si trascinano per tutta la vita, nel fegato e nel cervello. Oltretutto, dall’intossicazione all’alcolismo è davvero un passo. Alle ragazze non fa bene bere, anzi. Le ragazze metabolizzano meno l’alcol, sono più vulnerabili. Eppoi l’alcol ingrassa davvero tanto.
Il binge drinking, concludendo, fa molto male. Paradossalmente più del fumo: oltre ad essere una sostanza tossica e cancerogena, l’alcol è la prima causa di incidenti stradali. Il bicchiere, insomma, non è mezzo vuoto: non bisogna mai riempirlo.