Memorie di un alcolista
di Mario Lenoci – Recensione
(Articolo di Manfredi Lamartina tratto dal sito http://www.rockit.it/recensione/23716/memoriediunalcolista-memorie-di-un-alcolista del 19 marzo 2014)
“Memorie di un alcolista” di Mario Lenoci non è un concept album sull’alcolismo. Queste nove canzoni parlano del malessere di un personaggio immaginario che trova nell’alcol la conseguenza e non la causa del suo disagio. L’errore principale di Lenoci è quello di voler spiegare a tutti i costi il messaggio dietro al progetto. Il timore che ci possa essere qualche fraintendimento lo porta ad analizzare – in un video su YouTube – con sin troppo puntiglio i suoi pezzi. Ma l’arte perde poesia e diventa cronaca se non si lascia agli altri la possibilità di mancare il concetto che si vuole trasmettere.
Il disco si presenta come l’opera di un cantautore tradizionale con grandi ambizioni in testa ma pure con qualche ingenuità sul pentagramma. L’eccessiva teatralità dell’interpretazione rende tutto artificioso e poco convincente. In un album la recita non sempre funziona. Le vocalità strascicate – tipo ubriaco – sono ottime per la storia raccontata, ma da un punto di vista musicale non raggiungono la sufficienza. È un peccato perché certi brani sono interessanti. Il rock’n’roll acustico “Il re delle tre” ha un buon gancio melodico vicino agli Zen Circus. “Lo sfogo” è una marcetta drammatica capace di imprimersi nel cervello. “La ballata di mia madre” con tre accordi di chitarra acustica riesce a costruire un singolo potenziale. Dispiace solo per la voce. Davvero.