“Boicottiamo le slot machine”, così l’Italia dei Comuni si ribella al gioco d’azzardo
(Articolo di Tecla Biancolatte tratto dal sito http://gazzettadimantova.gelocal.it/italia-mondo/2013/12/20/news/no-alle-slot-machine-eventi-e-iniziative-contro-il-gioco-d-azzardo-1.8336982?id=2.649&fsp=2.1787 del 22 dicembre 2013)
Si consiglia di vedere i video contenuti nel suddetto sito.
Flash mob. Una mappa on-line per geolocalizzare i locali virtuosi. Una mostra. Un rap. Comuni e Regioni che fanno lo sconto ai baristi virtuosi. Dal nord al sud d’Italia, i cittadini e gli enti locali protestano contro le slot. Un coro di no che è riuscito a bloccare l’emendamento contro i Comuni impegnati contro la ludopatia.
Las Vegas è sotto casa. Si entra al bar per un caffè, ed ecco in un angolo la slot machine che promette vincite. La macchinetta può ingoiare, per legge, un euro ogni 4 secondi, vale a dire 15 euro al minuto, 900 all’ora. Giocano professionisti, casalinghe, studenti: i dati sull’azzardo raccontano di un fenomeno trasversale, in continuo aumento. Nemmeno la crisi economica è un deterrente. Lo scorso mese un trentottenne senza lavoro, dopo aver perso tutti i soldi ai videopoker , si è improvvisato rapinatore. Barba finta, in mano una pistola giocattolo, è entrato in una banca nel Reggiano e ha agguantato 2500 euro. Ora è ai domiciliari. A inizio dicembre in Toscana, un pensionato di 61 anni ha deciso di farla finita: arrivato a bruciare 1500 euro al giorno, malgrado fosse in cura al Sert, si è suicidato buttandosi sotto il treno a pochi chilometri da Pontedera . A Milano, due settimane fa, una donna di 77 anni è stata trovata morta in un sacco, dal quale spuntavano solo i piedi nudi. A ucciderla, come si è scoperto ieri, è stata la figlia di 39 anni, ossessionata dalle slot: al rifiuto della madre di prestarle dei soldi, l’ha strangolata con l’aiuto del compagno. Davanti a queste storie c’è chi si mobilita per porre un freno al gioco d’azzardo patologico. Sono privati cittadini, associazioni, realtà del terzo settore, istituzioni. L’ultima campagna è nata sul web: gli utenti stanno aiutando i baristi che hanno scelto di non installare una slot, perdendo così un guadagno sicuro. Come? In una mappa vengono geolocalizzati i locali “virtuosi”, e sui social network si organizzano flash mob per portarci gente, e quindi incassi.
Azioni social. L’idea di un sito dove poter trovare facilmente un bar senza slot è nata a Pavia, città che conta 500 macchinette, vale a dire una delle più alte concentrazioni per abitanti in Italia. Andando su www.senzaslot.it si trova una mappa facile da navigare, che ogni cittadino può contribuire a costruire inviando le proprie segnalazioni. Gli stessi esercenti possono autosegnalarsi. “Questo sito nasce per quelli che pensano che il caffè è più buono se il bar è senza slot”, spiegano Pietro Pace e Mauro Vanetti, i due sviluppatori di Pavia che lo hanno realizzato. Al momento, la mappa viaggia verso le 2mila segnalazioni. E’ partito invece da Biella il primo happening organizzato dal movimento Slotmob. Al Freedom Bar di fronte al liceo classico di Biella, il 27 settembre scorso sono arrivate novecento persone a fare colazione.
Poi sono seguite le tappe a Massa Carrara, a Genova, a Sassari. Per scoprire i prossimi eventi basta andare sulla pagina Facebook di Slotmob, dove, oltre al programma, si legge: ” Renderemo la scelta di questi esercenti visibile ed imitabile, attraverso un marchio etico, il coinvolgimento della stampa, i social network ed il passaparola”. Anche su Youtube si combatte la ludopatia. “Ciao, sono Emilio e ho perso la famiglia da quando ho preso i soldi di Giovanna, mia figlia”: inizia così il rap, scritto dai dei ragazzi che aderiscono al “Movimento No Slot”. Il titolo del brano? Azzardopatia.
Una mostra antislot. Il matematico Paolo Canova e il fisico Diego Rizzuto, entrambi torinesi, dal 2009 danno battaglia agli eccessi del gioco d’azzardo con la mostra interattiva “Fate il nostro gioco. L’azzardo tra matematica, probabilità ed adrenalina”. Il fine di Canova e Rizzuto è di creare consapevolezza e ribadire come alla fine il banco vinca sempre. “Noi spieghiamo semplicemente i regolamenti – dice Canova – Come è fatta una slot, come sono i meccanismi. La slot è comandata da un computer che, quando schiacci il bottone, ha già deciso se vincerai o no. Succede che se non vinci, compaiono, per esempio, due ciliegie allineate e una terza un po’ più sotto, o più in alto: in questo modo ti illudi di essere a un passo dal jackpot. Gli psicologi lo chiamano “near miss”. Meccanismo molto semplice, molto banale, che provoca nel cervello di chi gioca un’eccitazione pari a quella della vincita”. L’allestimento è partito da Genova ed è passato per Trento e Bolzano. “Abbiamo calcolato – racconta Canova – che se le 3 slot presenti a Bolzano fossero state utilizzate continuativamente durante il mese della mostra, i giocatori avrebbero perso circa 212.000 euro, 212.625, per la precisione”.
Associazioni, Comuni, Regioni. L’unione fa la forza. Lo pensano tutte quelle associazioni, tra cui ACLI, Federconsumatori, Gruppo Abele, InterCear, Libera, UISP, che stanno sostenendo la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” contro i rischi del gioco d’azzardo. Il fine dell’iniziativa, nata nel 2012, è di avanzare proposte di regolamentazione al Parlamento. Nel documento fondativo si chiede che venga dato ai sindaci un reale potere di controllo sul fenomeno nel territorio. Gli stessi sindaci si stanno muovendo. In circa 300 hanno aderito al manifesto “per la legalità contro il gioco d’azzardo”. I primi cittadini vorrebbero la possibilità di definire l’orario di apertura delle sale gioco, di poter stabilire le distanze dai luoghi sensibili, come le scuole e gli ospedali, e di poter esprimere parere preventivo e vincolante per l’installazione degli apparecchi. Intanto il comune di Piove di Sacco, nel Padovano, ha deciso di dare un aiuto concreto ai gestori che rinunciano alle slot machine con uno sgravo del 15% sull’imposta per l’occupazione del suolo pubblico. Scelta simile nel comune di Pavia, che offre sconti sulla Tares. Anche la Lombardia adotta la tattica dello sconto: è stata approvata infatti all’unanimità una legge regionale che prevede agevolazioni dell’aliquota Irap per gli esercenti che smantelleranno le apparecchiature e degli aggravi, invece, per gli esercizi dove, al contrario, sono installate le slot.
Tessera sanitaria per giocare. C’è la possibilità che a breve non si potrà tentare la sorte senza tessera sanitaria. Sarà questo, una volta approvato il testo unitario per “la prevenzione, il contrasto e la cura” della ludopatia, il documento di identificazione richiesto per poter giocare d’azzardo. Lo ha deciso il comitato ristretto che, in Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, sta lavorando ad unificare le sette proposte di legge presentate in materia. Attraverso il tesserino sanitario, sarà possibile accedere ad una banca dati che conterrà tutte le informazioni sulla tipologia di giocatore: quanti soldi ha giocato, quando, con quale frequenza. Sarà anche possibile introdurre un tetto di “autolimitazione” oltre il quale non si potrà più scommettere. Il provvedimento deve ancora essere discusso in Aula. Servirà ad aiutare i giocatori d’azzardo patologici?