19 novembre 2013
Facebook e alcol: quanto siamo influenzabili? Il Dipartimento Politiche Antidroga illustra i risultati di una ricerca americana
Possono i social network aumentare il consumo di alcolici? Uno studio statunitense ha cercato di fare luce sul fenomeno potenzialmente emulativo delle “sbronze” nei giovani. Come? Guardando e analizzando le vite dei ragazzi americani, attraverso il loro profilo Facebook. In totale, lo studio ha coinvolto 338 tra ragazzi e ragazze appartenenti a due università americane, i quali sono stati monitorati per un anno. Fotografie, post e link delle loro pagine Facebook sono stati passati al vaglio dagli studiosi alla ricerca di riferimenti al consumo di alcolici. In base ai profili i partecipanti sono stati classificati in tre gruppi: non-espositori, espositori di alcol e espositori di un problema/intossicazione da alcol. Il 39,9% dei profili, quindi 135 persone, hanno condiviso sul social network riferimenti ad un recente uso di alcol. Sono state individuate alcune variabili che possono risultare predittive (fattori predittivi indipendenti) per la continua e progressiva diffusione di riferimenti sul consumo di bevande alcoliche tra i contatti di quel determinato profilo. Tali variabili sono:
- tipo di Università;
- il numero di amici su Facebook;
- aggiornamenti medi mensili sullo stato d’uso dell’alcol.
Naturalmente, questo risultato non si può estendere alla generalità dei giovani: Facebook non è utilizzato da tutti e, soprattutto, è noto che la comunicazione mediata dal web è un filtro della realtà, che può essere alterata con molta facilità. Resta il fatto che, attraverso questo uso del web, c’è un’effettiva propagazione di informazioni che comportano un’esposizione a comportamenti negativi, la quale può far percepire il fenomeno come fosse normale e innescare comportamenti imitativi. Le università dovrebbero avere un ruolo educativo attivo nello scoraggiare, non solo i comportamenti a rischio, ma anche i loro riferimenti su internet. A tale scopo, sarebbe utile far capire agli studenti anche le possibili implicazioni che ci potrebbero essere a seguito di esplicite dichiarazioni sull’abitudine al consumo di alcol, soprattutto sulla loro futura ricerca di lavoro. Le informazioni personali che circolano on-line costituiscono spesso una vera e propria immagine sociale della persona da non sottovalutare perché potrebbe diventare un boomerang.