Sicurezza stradale, l’alcol il primo nemico
Il prefetto Stancari: «Instituire un sistema di monitoraggio e agire sui comportamenti pericolosi che si rivelino più frequenti»
Emergenza sicurezza stradale. Ovvero, emergenza abuso di alcol, dato che la metà di tutte le sanzioni che vengono inflitte è dovuta proprio al fatto che i guidatori vengono trovati con un tasso alcolemico superiore al consentito; e sempre l’abuso di alcol resta la causa prima degli incidenti più gravi, a partire dagli incidenti mortali. È questo il primo dato emerso dal vertice sulla sicurezza stradale che si è tenuto ieri mattina in Prefettura. Dopo gli ultimi, tragici episodi, e in particolare il terribile incidente di Arcole del 10 novembre, in cui quattro ragazzi hanno perso la vita, il prefetto Perla Stancari ha indetto un incontro al quale hanno preso parte tutte le forze coinvolte nella sicurezza, per discutere le prime misure di prevenzione da adottare nei tempi più rapidi. Così polizia urbana, polizia stradale, carabinieri, Guardia di Finanza, Suem 118, Veneto Strade, Anas, le autostrade A4 e A22, Aci, Questura, le Ulss, l’azienda ospedaliera, l’ufficio scolastico provinciale, l’associazione Vittime della strada si sono incontrati con il prefetto e i rappresentanti della Provincia. «Questo è un tavolo che mira ad adottare prima di tutto misure di prevenzione, per fare in modo che la sequenza di incidenti gravi e gravissimi che funestano le nostre strade si interrompa», ha spiegato il prefetto Stancari. «Riteniamo essenziale una sinergia tra tutti i componenti che operano per la sicurezza: ci siamo incontrati proprio per valutare le proposte, ed istituire un sistema di monitoraggio che ci consenta di fare interventi più mirati, tenendo presente che l’alcol resta il problema principale, mentre sono in diminuzione le sanzioni e gli incidenti per eccesso di velocità. In questo senso, un punto essenziale emerso è la necessità di far arrivare il nostro messaggio a quella fascia di guidatori di mezza età che sono di fatto i meno facili da raggiungere. Spesso quando parliamo di prevenziono stradale, pensiamo ai giovani: ma per loro stiamo già lavorando, c’è ad esempio il progetto Icaro. Più difficili da coinvolgere sono proprio le persone di mezza età, e in questo senso ci siamo chiesti quale possa essere la comunicazione più efficace». «Abbiamo così pensato che sia necessario approntare un vademecum ad uso di questi utenti, in cui vengano riportate alcune fondamentali regole del Codice della strada: prima ci troveremo per un tavolo tecnico in cui saranno individuati i casi di maggiore confusione sulla strada, poi questi saranno riuniti in un estratto che verrà tradotto in più lingue, tenendo conto dei tanti stranieri che oggi viaggiano sulle nostre strade e per i quali, evidentemente, il Codice della strada risulta difficile da comprendere». Tra le altre forme di prevenzione emerse ieri, l’idea che si possa lanciare una campagna per fare in modo che venga modificata la prassi della revisione della patente. «Crediamo che al momento della revisione sia necessario che venga considerato non solo lo stato psico-fisico della persone, ma anche le sue conoscenze», ha chiarito ancora il prefetto. «Il Codice della strada ha conosciuto molte innovazioni, forse è giusto valutare se i guidatori sono aggiornati».