Tiroide, le visite gratis «salvano» 50 veronesi
Verona, 19 settembre 2013
LA NOSTRA SALUTE. Domenica dalle 9 alle 16 alla Gran Guardia medici a disposizione. Hanno saputo di avere il cancro partecipando all’iniziativa Tre su 10 hanno problemi con la ghiandola; donne più colpite.
Una dottoressa mentre esegue un’ecografia tiroidea in Gran Guardia
Aderire alle iniziative di prevenzione a volte può salvare la vita. Lo hanno sperimentato i 50 veronesi che, in seguito alla visita e ai test fatti gratuitamente nell’ambito della giornata “la tiroide scende in piazza”, hanno scoperto di avere un tumore alla ghiandola. «Cancro che è sempre più frequente, ma più gestibile di altri», tranquillizza il dottor Roberto Castello, responsabile di Medicina generale a Borgo Trento e presidente dell’Associazione medici endrocrinologi, che per l’ottava volta in cinque anni promuove “La tiroide scende in piazza”, in programma domenica alla Gran Guardia, con il patrocinio del Comune di Verona, dell’Azienda ospedaliero universitaria integrata e dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar. Dalle 9 alle 16, grazie alla disponibilità di 80 fra endocrinologi dei due ospedali e dei radiologi del dipartimento di Radiologia dell’Azienda ospedaliera diretto da Stefania Montemezzi, i veronesi dai 10 anni in su (le patologie in età pediatrica non sono purtroppo rare, statisticamente un neonato su 2.000 nasce senza tiroide e soffre quindi del cosiddetto cretinismo) a patto che non lo abbiano mai fatto prima, potranno farsi visitare e sottoporre a un’ecografia, per scoprire se la ghiandola funziona al meglio. Non è necessario essere a digiuno, ma bisogna avere la tessera sanitaria. Cinquemila i veronesi che si sono sottoposti a visite e esami nelle precedenti edizioni. «Di questi un migliaio sono stati invitati a sottoporsi a ago aspirato, metodica che ha permesso di scoprire i 50 tumori», puntualizza il dottor Castello. Ghiandola fondamentale, la tiroide. A ragione, la si può definire il fulcro del benessere del corpo umano, poichè gli ormoni tiroidei esercitano i loro effetti sul metabolismo e sulla funzionalità di tutti gli apparati. Nel 30% dei veronesi il suo funzionamento risulta alterato e non sempre risulta facile pervenire alla corretta diagnosi: i sintomi delle malattie tiroidee sono aspecifici, ovvero comuni a molte patologie, perciò è talvolta difficile individuare e identificare un problema come dovuto a una disfunzione della ghiandola. «L’attività di domenica non è configurabile come uno screening», ha chiarito il dottor Lino Furlani dell’ospedale Sacro Cuore, «ma come una valutazione sul territorio utile per arrivare a una gestione ottimale della patologia». Grazie alla disponibilità del personale del laboratorio analisi dell’Azienda ospedaliera, diretto dal prof. Giancesare Guidi, sarà possibile anche fare un prelievo di sangue, utile per valutare la funzionalità tiroidea. I risultati saranno spediti ai cittadini nel giro di un paio di mesi. Alla presentazione della giornata, ieri pomeriggio in sala Arazzi, c’era anche il sindaco, Flavio Tosi, che per ben due volte si è fatto controllare dagli endocrinologi. «La raccolta dati che verrà realizzata domenica», ha detto, «è importante per contribuire, in aggiunta alla consueta e ordinaria attività di screening, a sensibilizzare la cittadinanza a una maggiore attenzione e diffusione di una cultura di stili di vita corretti e sani». Visite e esami verranno fatti anche fra il personale sanitario dei due ospedali cittadini: già 800 le adesioni.
(Articolo di P.COL tratto dal sito www.larena.it )