Lo spin doctor di Blair promuove il ritocco di Letta ai prezzi dell’alcol.
Alastair Campbell ha appena pubblicato un romanzo sul dramma dell’alcolismo: «Se alzare le accise serve a finanziare la scuola è una misura di sinistra»
A Enrico Letta e Maria Chiara Carrozza un inatteso “aiutino” sul controverso punto dell’aumento delle accise degli alcolici a copertura della riforma della scuola arriva da Oltremanica. E, precisamente, dal principe degli spin doctor britannici, Alastair Campbell, che proprio in questi giorni vede uscire in libreria il suo ultimo romanzo, My name is … dedicato al problema drammatico dell’alcolismo. Che Campbell conosce bene per esserci passato da giovane, quando cronista parlamentare di un tabloid si ritrovò in pieno esaurimento nervoso causato dal troppo bere.
«Sostengo qualsiasi misura che spinga la gente a bere meno», spiega a Europa lo spin doctor, «perché l’alcolismo è uno dei peggiori problemi di salute mentale che esistano».
«Dal mio punto di vista, prosegue Campbell, l’Italia non va così male come il Regno Unito. Le morti per cirrosi epatica stanno crescendo da noi, ma calano in Italia, Francia e Spagna. Penso, tuttavia, sottolinea l’ex-portavoce di Tony Blair, che l’alcol sia un problema per tutte le società e che i governi debbano fare di più per affrontare questa realtà».
Non si rischia, però, intervenendo con aumenti e disincentivi di tipo economico e normativo, di disegnare uno Stato un po’ troppo invadente nella vita delle persone, una specie di Grande Fratello che, per pagare i conti, va a colpire i comportamenti individuali, le abitudini, buone o cattive che siano?
«Il rischio c’è, ma in questo specifico caso io non lo vedo», risponde Campbell a Europa. «Parte del ruolo di un governo è quella di avvertire dei pericoli: alla salute, alla vita familiare, alla coesione della comunità. E l’abuso di alcol tocca tutti questi aspetti insieme».
Il romanzo dello spin doctor, il suo terzo, pubblicato in Inghilterra da Hutchinson e in cerca di traduzione in Italia, racconta la discesa agli inferi della bottiglia da parte di una ragazza. Una storia narrata a più voci dalle persone che vivono direttamente il dramma di questa giovane, la sua migliore amica, sua madre, il suo ex-fidanzato.
Secondo lei è progressista, di sinistra, alzare le accise sull’alcol, come ha fatto il governo di Enrico Letta? «Se il denaro raccolto viene speso per fare cose progressiste, come scuole e una sanità migliore o aiuta a far uscire le persone dalla povertà, sì», replica senza dubbi Campbell. «In Gran Bretagna l’80% dell’alcol è consumato dal 30% della popolazione; il 30% più povero consuma soltanto il 2% dell’alcol. Se fissiamo l’unità di misura minima (di un aumento possibile) in 50 pence, il 30% più in basso dei consumatori spenderebbe dieci pence in più a settimana di media, il 40% in mezzo poco più di una sterlina e il 30% al vertice circa 4 sterline e 16. A me pare progressista», conclude il suo ragionamento l’ex-collaboratore di Blair.
«Ancora più importante per me, aggiunge Campbell, è che laddove queste misure sono state prese, le morti e le malattie legate all’alcol sono crollate. Il governo scozzese lo sta facendo, ma per quanto riguarda David Cameron, pur avendo proposte soluzioni simili, se le è rimangiate sotto la pressione dei suoi colleghi e dell’industria».
(Articolo tratto dal sito www.europaquotidiano.it )