26/05/2013 | Notizia
La drunkoressia fra gli adolescenti preoccupa i pediatri
La drunkoressia (l’assunzione di bevande alcoliche senza aver mangiato, neologismo nato dalla fusione di drunk, ubriaco in inglese, e anoressia) si diffonde sempre di più fra i giovani: la cattiva abitudine di bere bevande alcoliche senza aver consumato cibo è una “moda” fra gli adolescenti italiani. La notizia è stata diffusa dalla SIPPS (la Società Italiana di Pediatria e Previdenza Sociale), secondo la quale si è abbassata notevolmente l’età delle prime bevute. Il presidente della SIPPS, Giuseppe di Mauro, ha sottolineato come “i primi assaggi” di bevande alcoliche ‘‘avvengono durante gli anni della scuola media”. Inoltre, per aumentare gli effetti dell’alcool ed evitare l’aumento di peso, molti adolescenti preferiscono non mangiare nulla prima o durante l’assunzione di alcool. Quelle più amate dai ragazzi più giovani restano le bevande cosiddette energizzanti, anche se in realtà contengono sostanze come la caffeina che agisce da eccitante. Tali bevande vengono assunte spesso insieme a super alcolici.
La drunkoressia, poi, dimostra che si beve lontano dai pasti, un cambiamento radicale del consumo di alcool, rispetto a quello delle generazioni precedenti che tendevano a bere durante i pasti. In Italia si contano almeno trecentomila casi di drunkoressia all’anno. Tale comportamento è diffuso fra gli adolescenti fra i 14 e i 17 anni e otto volte su dieci si tratta di una ragazza. Gli effetti della drunkoressia sono dannosi anche perché moltiplicano quelli che già sono collegati all’abuso di alcool: scomparsa del ciclo mestruale, perdita di massa ossea (alterazione della struttura delle ossa dovuta a fattori nutrizionali, metabolici o di altro tipo), aritmie (alterazioni del ritmo cardiaco) e la steatosi epatica, vale a dire una deposizione di grasso nel fegato che, se non corretta può evolvere in danni più gravi fino alla cirrosi.
Il consumo diffuso di bevande energizzanti complica e preoccupa ancora di più: queste ultime contengono, infatti, alcune sostanze “finalizzate a dare ‘carica’, sensazione di forza, instancabilità”. L’assunzione di sostanze insieme all’alcool, aumenta la disinibizione.
Secondo i dati della SIPPS, il 68% degli adolescenti dichiara di consumare regolarmente questo genere di bevande, mentre il 12% di loro è consumatore “cronico”, cioè ne beve una quantità media di sette litri al mese. Quel che preoccupa è che il 3% dei consumatori ha un’età compresa fra i 3 e i 10 anni. Come ha sottolineato la SIPPS, ci sono pochi studi che riguardano gli effetti di queste bevande sull’organismo ed è molto facile acquistarle, senza nessun tipo di controllo. Rispetto al consumo di alcolici, che sviluppa i suoi effetti solo dopo un certo tempo e una certa quantità assunta, il consumo di queste bevande può anche determinare effetti nell’immediato, come sottolinea Giuseppe Di Mauro: “tachicardia (l’accelerazione del ritmo cardiaco), ipertensione (aumento della pressione del sangue), nausea, vomito, malessere psicofisico, calo dell’attenzione e della vigilanza”. Conseguenze a lungo termine invece possono essere dipendenza e diminuzione della memoria.
Chiara Laganà
Fonte: Asca
(Tratto dal sito dell'”Associazione Cesare Serono)http://www.fondazioneserono.org/sezione/alcolismo/?gclid=CIzI95f88rcCFQbJtAodaVYApw