La novità. Con gli operatori del Centro Petra negli spazi dei consultori di Villafranca, San Bonifacio, Porto di Legnago (Vr).
Cinzia Albertini, responsabile del progetto: “E per accogliere le vittime c’è anche l’affido in famiglia”.
Chiedere aiuto, per le donne vittime di violenza, è possibile. E da un mese, per farlo, non è più necessario, dai quattro angoli della provincia, arrivare fino a Verona. Dai primi di maggio sono infatti attivi tre nuovi sportelli del centro Petra negli spazi dei consultori messi a disposizione dalle Ulss a Villafranca, San Bonifacio e Porto di Legnago. Nuove aperture che riflettono quello che è un dato di tendenza che dura da anni: le donne che si rivolgono al team di esperti, infatti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono soprattutto veronesi. Ecco perchè il centro ha deciso di andare loro incontro.
Lo annuncia il Centro Petra antiviolenza, iniziativa del Comune promossa nel 2004 dall’assessorato alle pari opportunità. “La realizzazione di questi centri di ascolto per donne maltrattate rientra in un progetto che ha altri tre obiettivi”, spiega Cinzia Albertini, responsabile dei Servizi per le pari opportunità e per la famiglia dell’assessorato ai Servizi sociali del Comune e capo del progetto, che annovera come partner anche Ulss 20, 21, e 22, la Consulta delle associazioni femminili di Verona, Eurodonne Italia, l’Università, Telefono Rosa, oltre alle Cooperative Azalea, Ponte e Guglielma.
“In questi giorni stiamo aprendo anche uno sportello per gli uomini autori di violenza in Largo Divisione Pasubio, a Verona, con due psicologi, un uomo e una donna. Quindi inizieremo un servizio di accompagnamento nella ricerca abitativa e di lavoro, perchè queste donne possano ricostruire un loro progetto di vita. Infine, per quanto riguarda l’accoglienza, oltre a quella immediata per le vittime di violenza e alla casa-rifugio, che può ospitare fino a sei mesi, sempre dai primi di maggio stiamo sperimentando, tra Verona e la provincia, una sorta di affido della donna e degli eventuali figli minori ad alcune famiglie che daranno la loro disponibilità” spiega ancora Cinzia Albertini.
Al momento le famiglie sono sei, due a Verona e quattro in provincia, ma si punta ad incrementarle, anche se il nucleo di accoglienza non può essere uno qualsiasi. “Gli interessati, oltre a mettere a disposizione una stanza della loro casa, devono aver già avuto esperienza di affido con minori o aver lavorato nel sociale svolgendo attività di volontariato” aggiunge Albertini. “Non degli specialisti, ma famiglie che, in cambio solo di un rimborso spese, siano presenti, disponibili all’ascolto e alla prossimità, dal portare a scuola i bimbi all’accompagnare la donna dal medico o dovunque abbia bisogno. Per il resto gli esperti del centro Petra sono a disposizione 24 ore su 24.
Nei nuovi tre sportelli, invece, aperti a Villafranca il venerdì mattina dalle 9 alle12.30, a San Bonifacio il martedì e a Porto di Legnago il mercoledì mattina negli stessi orari, saranno a disposizione degli psicologi, oltre all’equipe dei consultori familiari delle Ulss, che hanno concesso gli spazi.
(Tratto dal quotidiano “L’Arena di Verona” del 11 giugno 2013 – Elisa Pasetto)