I Club Alcologici Territoriali rappresentano oggi in Italia il modello più diffuso d’intervento sull’alcolismo e sugli altri problemi alcolcorrelati.
Questa metodologia è stata sviluppata dal Prof. Vladimir Hudolin, che già nel 1964 cominciò ad organizzare programmi sia ospedalieri sia ambulatoriali che si articolavano con piccoli gruppi d’alcolisti nel territorio della città di Zagabria. Li chiamò “Club degli alcolisti in trattamento” e si diffusero capillarmente a livello territoriale in tutta la ex Jugoslavia.
L’aspetto rivoluzionario dell’approccio del Prof. Vladimir Hudolin derivò dal fatto che non si occupava solo dell’alcolismo di poche persone, ma del bere di tutti. Attraverso le settimane di formazione infatti il Prof. Hudolin non solo forniva la metodologia di trattamento degli alcolisti e delle loro famiglie ma soprattutto metteva in discussione la nostra “cultura del bere” proponendo il suo modello che negli anni era andato definendosi come “l’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi”.
Questo modello interpreta l’alcolismo e gli altri problemi alcolcorrelati nè come “vizio” nè come una malattia, ma come un comportamento, uno stile di vita determinato da molteplici fattori interni ed esterni alla persona, tra i quali particolare importanza riveste la famiglia e la cultura generale e sanitaria della comunità dove le persone vivono e lavorano. L’accento veniva così spostato dall’alcolismo al bere.
Una tappa molto importante per lo sviluppo di questa metodologia fù però sicuramente la fondazione del primo Club in Italia nel 1979: è stato infatti nel nostro paese che l’approccio del Prof. Hudolin ha conosciuto il suo massimo sviluppo.
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